Rubrica dell'agricoltore : il carciofo



RUBRICA DELL'AGRICOLTORE!
LO SAPEVI CHE?
IL CARCIOFO...


LO SAPEVI CHE ?


Secondo le credenze mitologiche il carciofo era una donna di nome Cynara.

Il carciofo è un fiore.

E' stato brevettato un formaggio ottenuto con il caglio di carciofo.




ORIGINI

Il Carciofo ha origini mediorientali ed era già conosciuto al tempo degli Egizi. La coltivazione del carciofo da noi conosciuto venne introdotta nelle zone della Sicilia verso il 1446 per poi giungere a Napoli e diffondersi prima in Toscana, e successivamente in tutta Italia.
 Il nome moderno deriva dall’arabo ‘karshuf’. Nel 1466 Filippo Strozzi portò il Carciofo da Napoli a Firenze e Caterina de’ Medici lo introdusse in Francia. Successivamente il carciofo arrivò in Inghilterra dove si diffuse tramite gli olandesi nel 1530 e poi nel resto d’Europa ed in seguito arrivò in America grazie ai colonizzatori spagnoli e francesi nel secolo XVIII.



CURIOSITA’ MITOLOGICA 

Secondo le credenze mitologiche in origine il carciofo era una ninfa di nome Cynara, chiamata così per via dei capelli color cenere che contrastavano con gli occhi verdi e viola. Quando Zeus cadde nella rete della sua seduzione, non fu corrisposto, così in un momento d’ira trasformò Cynara in un carciofo verde e spinoso, proprio come il carattere dell’amata. 


GENERALITA'

l carciofo (Cynara cardunculus scolymus L.Hayek) è una pianta angiosperma dicotiledone della famiglia Asteraceae coltivata in Italia e in altri Paesi per uso alimentare. Pianta erbacea provvista di rizoma atipico (fusto rizomatoso) sul quale si differenziano numerose gemme dalle quali si originano i nuovi germogli definiti “carducci”. Radice: fittonante con radici avventizie se derivante da seme. Successiva funzione di riserva (ciclo poliennale). Formato da numerose radici lunghe e carnose (profondità media 40-60 cm) se propagate agamicamente. Fusto (caule): molto raccorciato durante la fase vegetativa si allunga e si ramifica nella fase riproduttiva. L’asse fiorale ha una lunghezza compresa tra i 40 e i 120 cm a seconda delle varietà. Foglie: colore verde di varie tonalità, tendente al grigiastro nella pagina inferiore. Forma variabile in funzione della cultivar, dell’età della pianta e della foglia. I fiori sono azzurri ermafroditi e tubolosi, e sono riuniti in infiorescenze a capolino, detta anche calatide. Il frutto è un achenio allungato dal colore grigiastro bruno. La morfologia floreale è il meccanismo di antesi impediscono l’autoimpollinazione, la fecondazione avviene ad opera degli insetti. Il carciofo si moltiplica utilizzando il ‘’pollone’’, ‘’il carduccio’’ o ‘’porzioni di ceppo’’.
Il carciofo è una pianta mediterranea, molto adatta al centro sud Italia, ma coltivabile anche a nord.
E' una pianta che predilige un clima mite, che non abbia sbalzi di temperatura o inverni troppo rigidi. Il gelo eccessivo può danneggiare la pianta. Sopporta bene il caldo e la siccità estiva, affrontandoli con la fase di dormienza. Richiede una buona esposizione solare.
Il suolo per la carciofaia deve essere sciolto e drenante, la pianta richiede un pH del terreno compreso tra 6 e 6,5.


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 RACCOLTA 

I carciofi sono i fiori, possiamo chiamarli anche boccioli o capolini. I boccioli possono essere di diverse qualità: i carciofi di prima scelta sono quelli emessi dall’apice della pianta, con un capolino per germoglio, la seconda scelta è quella che nasce da una delle diramazioni principali e sono i carciofi che solitamente si trovano in commercio. Dalle diramazioni secondarie invece nascono i carciofini di terza scelta, che vengono usati soprattutto per conserve: sono ottimi per fare i carciofi sottolio.
La raccolta va effettutata quando il capolino ha le giuste dimensioni e le punte sono ancora ben chiuse. Se si lascia invecchiare sulla pianta il carciofo diventa duro: più è maturo e più si indurisce, se conservato per molto tempo appassisce. La raccolta è scalare: per le varietà primaverili, adatte al clima del centro nord, avviene da fine febbraio per tutta la primavera, mentre i carciofi autunnali coltivati meglio in sud Italia si raccolgono da settembre o da ottobre. La coltivazione dei carciofi è particolarmente diffusa in Italia, coltivato sopratutto in Puglia, Sicilia e Sardegn. Nel nostro paese si concentra più del 30% della produzione mondiale.

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DAL CARCIOFO AL FORMAGGIO

E' stato recentemente brevettato il primo formaggio ottenuto con un caglio vegetale ricavato da un carciofo, dalla ricerca messa punto dall'Unità di ricerca per la Zootecnia Estensiva (Cra-Zoe) . Un Centro di ricerca che da anni studia le proprietà coagulanti di alcune specie vegetali per trovare una strada alternativa al caglio animale o microbico, a partire dalle varietà autoctone. Il formaggio in questione è unico: oltre al caglio ottenuto dal carciofo naturalmente arricchito dal punto di vista nutrizionale, con acidi grassi della serie omega-3, acido linoleico e antiossidanti.

PROPRIETA'

Tra i principali effetti benefici del carciofo: Contrastano l’ipertensione, grazie all’elevato contenuto di potassio. Contrastano l’ipercolesterolemia, grazie alla presenza di fibre. Migliorano la funzionalità del fegato. Migliorano i processi digestivi. Favoriscono la diuresi.
100 g di carciofi apportano: 22 kcal Proteine 2,7 g Grassi 0,2 g Carboidrati 2,5 g Zuccheri semplici 1,9 g Fibre 5,5 g.